LA RIVISTA CULTURALE

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martedì 9 giugno 2009

Kaka': vado al Real, per il bene di tutti


2009-06-09 16:17
Kaka': vado al Real, per il bene di tutti
ROMA - Ha scelto di parlare solo dopo l'annuncio ufficiale. E' stato corretto fino all'ultimo, nei confronti dei suoi ex tifosi, Ricardo Kakà, da oggi ex calciatore del Milan. Fra le ragioni del suo trasferimento al Real Madrid - per una cifra intorno ai 65 milioni di euro - la crisi economica che ha colpito le società di calcio, quindi anche il Milan: è stato lo stesso giocatore brasiliano a sottolinearlo, durante la conferenza stampa che si è svolta a Recife, quartier generale della 'Selecao', poco dopo l'annuncio della sua firma con la squadra spagnola.

"La mia intenzione era quella di continuare nel Milan - ha spiegato Kakà - ma la crisi economica ha colpito molto le società di calcio, principalmente quelle come il Milan. Ho quindi parlato con il club rossonero e siamo giunti alla conclusione che la cosa migliore per tutti era il mio trasferimento". "I miei vincoli professionali con il Milan sono finiti, ma il vincolo affettivo non finirà mai - ha tenuto a precisare il fantasista brasiliano -. Il Milan non aveva mai vissuto una crisi come quella che sta attraversando adesso, per la prima volta la società ha pensato di vendere un suo giocatore". Il Milan ha quindi "dovuto fare questo sacrificio, credo che il club non abbia alcuna colpa. Comprendo perfettamente bene la posizione del Milan", ha proseguito il giocatore, ricordando "di aver sempre detto che, in caso di addio al Milan, sarei andato al Real". "Il mio trasferimento non è stata una questione monetaria, perché ho ricevuto offerte superiori", ha concluso Kakà, riferendosi alle 'avances' invernali del Manchester City. Il brasiliano ha infine ricordato che, nella scelta del Real, ha pesato il parere di David Beckham: "E' stato lui a dirmi che il rapporto che il club ha con il giocatore e l'organizzazione della società sono eccellenti".

Kakà ha aperto una porta sul proprio futuro, e non solo. "Insieme a giocatori storici come Raul e Casillas - ha spiegato - cercheremo di fare di nuovo grande il Real, sia in Spagna sia in Europa". La società madrilena "ha un buon progetto sportivo", ha sottolineato Kakà, precisando di ritenere che il suo presidente Florentino Perez, "farà una squadra molto competitiva". "Ora ho 27 anni, da giocatore ho vinto tutto quello che potevo vincere. Sto andando - ha proseguito - in un posto dove arrivo come uno dei migliori del mondo, ma dove ancora non ho conquistato niente: questa è la mia grande motivazione". Il fantasista ha inoltre precisato che, nella squadra delle 'merengue', intende giocare "con la maglia numero 6, non con la 5, che era quella usata da Zidane: non mi piacerebbe usare quella maglia, proprio per la sua 'storia' con Zidane". Secondo Kakà, ormai al Real Madrid, il suo erede tra i rossoneri sarà Alexandre Pato: "Ha un futuro brillante, sia al Milan sia nella Selecao brasiliana", ha detto. "Il grande nome del Milan per il presente e il futuro è Pato. Questo è stato l'anno della sua conferma, ha disputato una stagione eccellente", ha insistito.

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_987857370.html

Sempre più misteri sulla morte di David Carradine

Sempre più misteri sulla morte di David Carradine
Lunedí 08.06.2009 11:05
La famiglia di David Carradine ha chiesto l'aiuto dell'FBI per scoprire la verità riguardo alle cause della morte dell'attore. Giovedì 4 giugno, il cadavere di Carradine è stato trovato in un albergo di Bangkok (Thailandia), con una corda legata al collo ed ai genitali. Il divo, quindi, sarebbe morto a causa di un gioco di autoerotismo finito male. Alcuni media, però, hanno scritto che David aveva le mani legate dietro la schiena e questo farebbe pensare ad un atto sessuale compiuto con una partner. Non è stato possibile, finora, accertare la verità. L'avvocato Mark Geragos, assunto da Keith Carradine (fratello della vittima) ha spiegato che la famiglia non possiede informazioni diverse da quelle pubblicate e per questo si è rivolta al Federal Bureau of Investigation.



http://www.affaritaliani.it/entertainment/david_carradine_morte_avvocato080609.html


08-06-09
CINEMA: MORTE CARRADINE, UCCISO DA UNA SETTA SEGRETA? ANCHE FBI INDAGA

(ASCA) - Roma, 8 giu - David Carradine potrebbe essere stato ucciso da una setta di fanatici del kung-fu. A suggerirlo sono i familiari del 73enne attore americano, ritrovato morto la scorsa settimana in un albergo di Bangkok con una corda legata attorno al collo e ai genitali. La polizia thailandese e' sempre piu' convinta che Carradina sia rimasto vittima di un gioco sessuale, ma l'avvocato della famiglia, Mark Geragos, parlando al Larry King Live show e al Sun, ha rivelato che ''David era molto interessato nell'investigare e scoprire le societa' segrete e questo era collegato al suo interesse per le arti marziali. La polizia dovrebbe indagare in primo luogo in questa direzione''.

Accusato di aver rubato il posto a Bruce Lee per il protagonista della serie di telefilm ''Kung Fu'' che contribui' al suo successo come attore, del celebre attore cino-americano ora condivide anche le voci sulla morte. Anche per Bruce Lee, infatti, fu spesso ventilata la teoria che fosse stato assassinato dalle Triadi cinesi quando mori' in circostanze poco chiare nel 1973.

La famiglia di Carradine ha invocato l'intervento dell'Fbi e le autorita' thailandesi hanno gia' fatto sapere che la polizia federale americana potra' partecipare all'inchiesta in qualita' di osservatore. ''L'Fbi potra' osservare o chiedere alla polizia thai di investigare in qualche precisa direzione, ma non potra' condurre indagini in proprio, ne' raccogliere prove'', ha detto il procuratore generale, Sirasak Tiypan.

uda/mar/lv



http://www.asca.it/news-CINEMA__MORTE_CARRADINE__UCCISO_DA_UNA_SETTA_SEGRETA__ANCHE_FBI_INDAGA-836741-ORA-.html

giovedì 4 giugno 2009

ADDIO A DAVID CARRADINE


Addio a David Carradine
Forse è morto impiccato

Secondo quanto riportato da alcuni siti americani, che riprendono a loro volta il sito del quotidiano thailandese The Nation, David Carradine sarebbe stato trovato impiccato nella suite del Park Nai Lert Hotel di Bangkok, dove viveva da quando stava girando il suo ultimo film

L'attore si sarebbe impiccato ad un armadio utilizzando la corda di una tenda. A trovarlo sarebbe stata una cameriera dell'albergo, che ha dato immediatamente l'allarme. Il possibile suicidio sarebbe stato confermato nel suo rapporto anche dalla polizia thailandese, secondo la quale l'attore quando è stato trovato era morto da almeno 12 ore.

Giovedì 04 giugno 2009 17.15



http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/127696

Kakà e Real affare fatto


Kakà e Real affare fatto
Media spagnoli sicuri
Il giorno dopo il blitz madrileno di Galliani, i quotidiani sportivi Marca e As danno l'affare come ormai concluso. Sulla stessa linea anche i giornali politici El Mundo ed El pais

MADRID, 3 giugno 2009 - Il day after del blitz rossonero a Madrid è pieno di speranze, per non dire di certezze. A due giorni dal suo insediamento Florentino Perez sembra aver fatto già più di quanto fece Ramon Calderon in due anni e mezzo. Mantenere le promesse, innanzitutto. Cosa che acquista ancor più valore quando la promessa si chiama Kakà che è stato il sogno mai realizzato del precedente presidente. Pur con una spaccatura tra gruppi editoriali da queste parti sono praticamente certi che il brasiliano arriverà, con ogni probabilità la prossima settimana. La tardiva azione di disturbo del Chelsea della nuova coppia Ancelotti-Abramovich da l'impressione di venir registrata più per dovere di cronaca che per reale convinzione.


Le prime pgine di Marca e As di oggi
grande attesa — Quanto detto qui sopra viene condensato nel titolo che apre Marca: "Kakà: Florentino manterrà la promessa di Calderon". E poi: "Ieri a Madrid Galliani ha chiarito con Florentino gli ultimi dettagli di un accordo chiuso da un mese e mezzo. L'annuncio sarà fatto la prossima settimana. Nella notte il Chelsea ha fatto un tentativo disperato di far saltare l'accordo offrendo al Milan fino a 10 milioni in più dei 63 che pagheranno i 'merengues'". Il titolo a pagina 2 è altrettanto chiaro: "Galliani è venuto, ha visto e ha venduto". Per dare un'idea dell'atmosfera che si respira attorno al primo affare della nuova era 'Galactica' basti dire che ieri la notizia su Marca.com ha ricevuto 1700 commenti in due ore.


Kakà si allena a Teresopolis nel ritiro della Nazionale. Reuters
dubbi fugati — Su As preferiscono aprire con il dibattito sull'attaccante da comprare, uno tra Forlan e Villa e in prima sembrano dare una speranza al Chelsea. "Kakà: Galliani a Madrid però si sente il peso della pressione di Abramovich" dice l'altro quotidiano sportivo della capitale. Nella cronaca all'interno i dubbi vengono fugati: "L'acquisto non è stato chiuso, però tutte le parti in causa lo danno per fatto".

i politici — Simile la divisione sui quotidiani politici. El Mundo, stesso gruppo di Marca, titola "Florentino si che compra Kakà". "In attesa dell'annuncio ufficiale il presidente chiude l'acquisto del 'crack' brasiliano per 5 stagioni. L'operazione costerà al club 'blanco' 65 milioni di euro". El Pais, 'fratello' di As (e della Cadena Ser, la prima a registrare l'interferenza anglorussa), racconta il "Primo stop di Abramovich a Florentino". "Il proprietario del Chelsea si frappone tra Milan e Madrid, che si erano accordati per la cessione di Kakà per 65 milioni di euro. Il padre del giocatore incasserà 10 milioni di euro di commissione". Nell'articolo però il tono tende a rassicurare il madridista. Alla fine vincerà Florentino. In attesa che si arrivi alla firma, avanti il prossimo: Perez vuole chiudere i suoi acquisti in giugno, e i nomi sono tanti e importanti.

Filippo Maria Ricci

http://www.gazzetta.it/Calcio/Calciomercato/03-06-2009/kaka-real-affare-fatto-50483747247.shtml

martedì 2 giugno 2009

Osel Hita Torres, il giovane spagnolo che non vuole più essere la reincarnazione di un maestro Lama


Buddismo/ Lama: Osel Hita Torres, il giovane spagnolo che non vuole più essere la reincarnazione di un maestro Lama
di Riccardo Panzetta*
Ha detto basta. Ed è andato via. Niente più preghiere o meditazione. Basta anche a quella rigida formazione dottrinaria cui i monaci buddisti lo hanno avviato sin da quando aveva poco più di un anno. Osel Hita Torres, 24 anni, non vuole più essere (o credere di essere) la reincarnazione di un maestro Lama morto venticinque anni fa. Ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle, il giovane ragazzo spagnolo, e di dedicarsi al cinema, frequentando un corso triennale di cinematografia all’Università di Madrid.

La sua è una fuga dalla vocazione, impostagli quando aveva appena 14 mesi. «Mi hanno tolto alla mia famiglia - ha dichiarato - mi hanno gettato in un mondo medievale dove ho sofferto come un cane».

Tutto inizia con la morte del maestro Lama Yeshe. E’ il 1984 e il guru tibetano, stravagante e molto amato, lascia un vuoto spirituale nei suoi discepoli. Uno di essi, Lama Zopa, si mette subito alla ricerca della reincarnazione del suo adorato maestro. Una serie di visioni, sogni e premonizioni conducono Lama Zopa in un centro buddista poco lontano da Grenada, dove incontra i genitori del piccolo Osel, anch’essi allievi del defunto Yeshe.

Il bimbo viene inserito in una lista di dieci potenziali “reincarnazioni” e l’elenco viene spedito al Dalai Lama. Dopo mesi di “verifiche” e studi, viene scelto Osel che parte per l’India per ricevere la sua educazione monastica.

I genitori, nel frattempo, divorziano e la madre si mostra irrequieta e insofferente verso l’investitura mistica di suo figlio. Nel 1995 rilascia un’infuocata intervista al New York Times in cui sostiene che il piccolo Lama ha ancora bisogno delle cure materne e si scaglia contro i monaci accusati di viziarlo e di trasformarlo in un piccolo tiranno. Inizia una querelle che si conclude con una concessione: la madre potrà vedere più spesso suo figlio, insegnargli lo spagnolo a patto di mantenere un comportamento più equilibrato.

Il giovane Lama spagnolo è diviso tra due mondi quello familiare-affettivo e quello monastico-spirituale. Alla fine il giocattolo si rompe e Osel, stufo di battere una strada che non sentiva più sua, molla la tonaca e torna a casa. Per assecondare il karma che sente più suo: fare il regista e girare un film. Magari il seguito del “Piccolo Buddha”.

*Scuola superiore Giornalismo Luiss





http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/buddismo-lama-osel-hita-torres-il-giovane-spagnolo-che-non-vuole-piu-essere-la-reincarnazione-di-un-maestro-lama-33819/

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Il «Piccolo Budda» si dà al cinema
Osel Hita, 22 anni, reincarnazione del lama Thubten, si è stancato del monastero in Tibet e si è iscritto a una scuola canadese di regia



Osel Hita (da Fpmt.org)
MADRID – Sempre di luce si tratta, in fondo: ma invece di inseguire l’illuminazione spirituale, il «piccolo Budda» spagnolo ha preferito seguire le orme dei fratelli Lumière. E darsi al cinema. Osel Hita, la cui vicenda ispirò il regista Bernardo Bertolucci, ora ha 22 anni e, quando nacque, con un parto quasi senza dolore, in un ospedale di Granada, il 12 febbraio 1985, era un bimbo stranamente sereno e placido: non piangeva mai, era radioso. Perciò fu chiamato «Osel», luce chiara in tibetano, e fu riconosciuto dal Dalai Lama come la reincarnazione del lama Thubten Yeshe, morto undici mesi prima in California.
I genitori di Osel, ora divorziati, appartengono alla comunità buddista locale e a metà degli anni Ottanta decisero con entusiasmo di assecondare il disegno divino, avviando il piccolo al suo destino di futuro leader del buddismo tibetano in Occidente. Osel, a 14 mesi, era diventato il primo bambino spagnolo riconosciuto come reincarnazione di un lama, ma questo comportava per lui la vita monacale, una dura disciplina, 16 ore di studio al giorno e nessuno svago tipicamente infantile. Doveva abbandonare la famiglia e crescere tra preghiere e meditazione. Già a 8 anni, nel 1993, Osel scrisse una lettera dal monastero tibetano di Sera a sua madre, chiedendole di venire a riprenderlo.
Maria Torres ne discusse con il marito Paco, che decise di partire con un altro dei suoi figli, Kunkyen, anche lui monaco consacrato, per andare a tenere un po’ di compagnia al suo bimbo lama in crisi. Ma quella vita proprio non faceva per Osel. Che, a 18 anni, aveva voglia di una strada diversa, meno elevata magari, ma un po’ più «normale», e possibilmente percorrerla in moto, come tutti i suoi coetanei. Contro ogni aspettativa e ogni segnale celeste, Osel voleva seguire la sua grande, terrena passione: il cinema. Se qualcuno ha cercato di dissuaderlo, lo sa soltanto lui. E in ogni caso non c’è riuscito: dopo aver lasciato il monastero, Osel ha vissuto un po’ a Ibiza con sua madre, poi ha viaggiato per gli Stati Uniti e l’Europa e ora si è iscritto a una scuola di regia cinematografica in Canada. La decisione di lasciarsi alle spalle la facoltà di filosofia buddista metafisica e dialettica del Tibet non è definitiva né irrevocabile: in qualunque momento, Osel può tornare alla vita monastica e per i tibetani resterà una guida spirituale. Anche se Hollywood dovesse conquistarlo per sempre.
Elisabetta Rosaspina
20 agosto 2007

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/08_Agosto/20/piccolo_budda_cinema.shtml

lunedì 1 giugno 2009

Titanic, morta l'ultima superstite


Titanic, morta l'ultima superstite
Londra, Millvina Dean aveva 97 anni

E' morta in Gran Bretagna all'età di 97 anni Millvina Dean, l'ultima superstite del naufragio del Titanic. Lo ha riferito la BBC citando alcuni amici. L'anziana viveva in una casa di riposo a Southampton, nel Sud dell'Inghilterra meridionale, città portuale da cui era partito il transatlantico. All'epoca della tragedia la signora Dean aveva solo due mesi. Negli ultimi tempi aveva venduto alcuni cimeli del Titanic per pagarsi la retta.



Leonardo di Caprio, Kate Winstel e James Cameron, protagonisti e regista del film sul naufragio, alcune settimane fa avevano lanciato un appello in suo favore, contribuendo anche a un fondo da 30 mila dollari.

Millvina Dean è morta nella città portuale dalla quale era partito il viaggio del transatlantico affondato nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 dopo avere urtato contro un iceberg.

La signora Dean aveva solo nove settimane quando si era imbarcata a bordo del transatlantico con i genitori. Il padre Bertram fu una delle 1.517 vittime della tragedia, la neonata fu messa in una sacca di tela e tratta in salvo assieme alla mamma e alla sorella che tornarono a Southampotn dove Millvina ha trascorso quasi tutta la sua vita.

Recentemente era tornata agli onori delle cronache perché rischiava di essere allontanata dall'ospizio non essendo piu' in grado di far fronte alla retta mensile di 3.000 sterline. Come ultima risorsa vendette all'asta alcuni degli ultimi ricordi del suo breve viaggio sul Titanic, tra cui il sacco in cui fu avvolta che è stato ceduto ad aprile a 1.500 sterline.

Nonostante non avesse ricordi del disastro, Millvina ha sempre detto il naufragio ha cambiato la sua vita perché sarebbe cresciuta negli Stati Uniti invece di far ritorno in Inghilterra a Southampton. Un'altra bambina a bordo, Barbara Joyce West, che aveva 11 mesi, sopravvisse al naufragio. La signora è morta nell'ottobre 2007 lasciando Millvina come ultima superstite del Titanic.

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo451215.shtml

giovedì 28 maggio 2009

MEL GIBSON-MA QUALE CATTOLICO TRADIZIONALISTA E' SOLO UN PAGLIACCIO IPOCRITA E PECCATORE !


MEL GIBSON-MA QUALE CATTOLICO TRADIZIONALISTA E' SOLO UN PAGLIACCIO IPOCRITA E PECCATORE !
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26/5/2009


Mel Gibson: otto lo chiamano papà
L'attore conferma di aspettare un figlio da Oksana Grigorieva
Mel Gibson ha confermato: la fidanzata Oksana Grigorieva è incinta. L'attore lo ha rivelato durante lo show di Jay Leno ed ha anche parlato della fine del suo matrimonio, dopo 28 anni di unione, con la moglie Robyn.

"Io e mia moglie - ha spiegato l'attore - non stiamo più insieme da tre anni. Sono cose che succedono. E' spiacevole, è triste, ma lei sa quanto la stimo e abbiamo dei figli che ci tengono uniti. Siamo rimasti amici".
Alla domanda sulle voci della gravidanza di Oksana, Gibson ha risposto: "E' vero. Avremo un figlio". Ironicamente Leno ha fatto battute sul numero degli eredi di Gibson, sette per la precisione e quest'ultimo ha risposto: "Beh, in realtà è l'ottavo. I sono 'Octo-Mel'".
Per quanto riguarda invece il sesso del bebè in arrivo, la star di "Arma Letale" ha dichiarato che sicuramente sarà un essere umano...

Otto figli e una nuova storia d'amore. Tanti auguri Mel.

Foto:Tammie Arroyo003/Kikapress.com©Gossip.it



http://www.gossipnews.it/news/mel_gibson_otto_lo_chiamano_papa_news.html?ID=1243313652

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Mel Gibson conferma: la mia nuova compagna è incinta
La musicista russa 39enne frequenterebbe l'attore da 3 anni
Fonte: © APCOM.net - Pubblicata il 26/05/2009



LOS ANGELES - Ora che le procedure per il divorzio sono state avviate, tanto vale non nascondere più l'evidenza. L'attore australiano Mel Gibson ha confermato che la nuova compagna, la poetessa e musicista russa Oksana Grigorieva, è incinta. Sono passate appena sei settimane da quando la moglie, l'ex odontotecnica Robyn Gibson, ha chiesto di divorziare dall'attore premio Oscar di Braveheart e marito da quasi tre decenni.



Mel Gibson conferma: la mia nuova compagna è incinta

L'agente di Gibson, Alan Nierob, ha precisato che la star ha rivelato che la nuova fiamma 39enne, che frequenterebbe da circa tre anni, è in stato interessante durante la registrazione ieri sera del talk show di Jay Leno «Tonight Show». L'emittente Nbc, che trasmette il programma, non ha rilasciato commenti.

Il 13 aprile scorso, la moglie ha avviato le procedure di divorzio alla corte superiore di Los Angeles citando «differenze inconciliabili» con Gibson, mettendo fine al matrimonio di 28 anni e sette figli. La coppia, tuttavia, vivrebbe separata da tre anni. Non è il primo figlio neanche per la Grigorieva, ex compagna dell'attore britannico Timothy Dalton, dal quale ha avuto un figlio che oggi ha undici anni.

Il 53enne regista della Passione di Cristo si prepara così ad affrontare un divorzio da 500 milioni di dollari (378 milioni di euro). La quasi ex moglie ha infatti chiesto la metà della fortuna stimata di Gibson (900 milioni di dollari, più o meno 682 milioni di euro).

martedì 26 maggio 2009

http://www.diariodelweb.it/Articolo/Cultura/?d=20090526&id=85642