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mercoledì 20 maggio 2009

PRIMA DELLA PARTITA LAZIO-SAMP

Lazio-Samp, tre mondi in una Coppa:
chi vince va in Europa e vola a Pechino
di Gabriele De Bari
ROMA-13 maggio-2009 - Il mondo in una notte romana. Coppa Italia, posto in Europa, passaporto per Pechino dove si giocherà la Supercoppa italiana. E’ il momento della verità, la partita che vale una stagione intera, crocevia tra Paradiso e Inferno il cui labile confine è affidato a un gol. Quello chedeciderà l’inedita finale tra Lazio e Sampdoria in un Olimpico ricolmo di pubblico e pronto a issare il gran pavese per un trofeo che si sta rivalutando: per prospettive, interessi, immagine, prestigio. Entrambe le squadre sono a caccia della quinta Coppa ma, soprattutto, di una serata da consegnare alla storia del club. La sfida secca, senza appelli, da adrenalina pura, da vivere con il cuore in gola almeno sugli spalti. In campo, invece, ci vorranno freddezza, forza e feroce determinazione.

Alla vigilia della prima finale della carriera, Delio Rossi ostenta un certo distacco anche per stemperare le forti tensioni che pesano sulle Lazio. «Per me ogni partita è come una finale però ammetto che, almeno questa volta, sarà un po’ diverso». Poi, con una frase a effetto, rivela il vero significato di questo appuntamento. «Guai ai vinti. Chi conquisterà il trofeo andrà in Paradiso, chi lo perderà finirà all’Inferno...» E questo perché, sulla coppa Italia, si appuntano tutte le speranze del popolo biancoceleste di riscattare un campionato molto deludente. «Questa partita rappresenta un discorso a parte, i bilanci li facciamo dopo. Il futuro è adesso e noi vogliamo la Coppa per regalare ai tifosi, che negli ultimi tempi hanno visto vincere gli altri, una bella soddisfazione. Ci teniamo per loro, per una società giovane che ha iniziato un altro ciclo, per i calciatori che possono entrare nella storia del club con un grande risultato. Però non ritengo giusto legare il giudizio di una stagione e il lavoro di un allenatore a una partita sola, ma questa è una finale che può cambiare molto». In ballo ci sono milioni di euro e nuove prospettive economiche che andranno a incidere sulla costruzione della nuova Lazio.

Al tecnico non preoccupano le ultime sconfitte della squadra. «Il campionato è altra storia: per vincere serviranno testa fredda e cuore caldo. Più che le gambe, saranno importanti il fattore mentale, il livello di concentrazione, la volontà di arrivare al successo. In questi giorni ci siamo preparati bene, cercando di recuperare gli infortunati e di studiare ogni dettaglio della sfida. I ragazzi sono consapevoli dell’importanza di questo momento, delle pressioni che ci sono, della spinta che riceveranno dal pubblico, anche se i tifosi non fanno gol. La squadra, negli appuntamenti più importanti, è sempre stata all’altezza della situazione e questo è un aspetto che mi dà molta fiducia in vista della finale».

In una partita la Lazio ha quindi la possibilità di colorare e dare senso concreto alla sua annata. «Ci giocheremo tanto, per questo non deluderemo». Il tecnico, vicino al divorzio, vuol lasciare un altro segno tangibile del suo lavoro regalando al presidente Lotito il primo trofeo della sua gestione in un Olimpico che, per due terzi, sarà biancoceleste». E sul fattore campo, ”pizzica” Mazzarri. «Dice che siamo favoriti. Così, se vince, avrà realizzato l’impresa, in caso contrario avrà perso contro la squadra favorita...» Per l’undici da schierare ha un solo dubbio da sciogliere, anche se tutto lascia supporre che preferirà il recuperato Pandev a Rocchi. «Goran sta bene, ma deciderò solo all’ultimo, non dimentichiamoci che ci potrebbero essere anche i tempi supplementari. Quanto ai rigoristi, non sono stati scelti, dipenderà da chi starà meglio al momento». Sul piano tattico, però, Rossi ha una convinzione. «Credo che la Sampdoria lascerà fare la partita a noi. E dovremo essere bravi a gestirla con attenzione, intelligenza e concentrazione. Cassano rappresenta l’elemento di maggiore spessore, che bisognerà controllare bene, ma ci sono anche altri calciatori importanti da tenere in considerazione. Per vincere la Coppa dovremo giocare una partita perfetta». E’ quello che il popolo laziale si aspetta per tornare a vincere un trofeo, che manca da 5 anni, e per riconsegnare la Lazio all’Europa e al mondo.

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=58022&sez=HOME_SPORT

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