ARTICOLI E NOTIZIE SU SPORT ARTE E SPETTACOLO

sabato 28 febbraio 2009

Rugby, l'Italia perde ancora

Rugby, l'Italia perde ancora
La Scozia ci batte 26-6

| 28/02/2009 |
Contro la Scozia, unica squadra abbordabile per noi nel 6 Nazioni, l’Italia era condannata a vincere: ne è uscita con un mezzo cucchiaio di legno. Perché questa nazionale è anonima e paurosamente disarmata. L’esatto contrario della mediocre Scozia che può permettersi, ad esempio, di tenere in panchina un cecchino formidabile come Chris Paterson, quello che con i suoi piazzati ci ha eliminato nello spareggio per i quarti di finale ai Mondiali del 2007. (...)
I nostri attacchi non sono organizzati, vanno a folate individuali e tra i reparti non c’è comunicazione. Anche la mischia, con la quale negli anni passati abbiamo spianato gli avversari e che con il tempo era diventata il punto di forza del rugby italiano, tradisce. Colpa delle nuove regole nelle fasi statiche, osservano in molti: certo sarebbe il caso che lo staff tecnico partorisse qualche idea per rimediare. Ed invece continuiamo a perdere palloni e uno degli elementi base di questo sport, il sostegno al portatore di palla, è sparito. Gli azzurri in questa edizione non vanno nemmeno in meta, sembrano i tempi del tanto criticato John Kirwan: a parte quella di Mirko Bergamasco contro l’Inghilterra, hanno fatto peggio solo nel 2004 con una media 0.4 in cinque incontri.
(…) Il primo tempo finisce 16-3, la partita 26- 6: l’Italia è sterile e si stanca presto nel dare il via a manovre che poi terminano in un nulla di fatto per i soliti errori di gestione e concentrazione. Quando un giocatore ha l’ovale fra le mani, sembra quasi che abbia paura a tenerlo. Dopo pochi istanti si capisce che è un discorso chiuso anche quello con la Scozia. Non bastano gli scatti d’orgoglio solitari, guidati dal solito Parisse: tante botte ma da soli non si va lontani perché il rugby è gioco di squadra. (...)
Dal sudafricano Mallett, che vanta un curriculum eccellente da allenatore nella Francia del rugby champagne, non si attendevano le grandi cavalcate vittoriose, ma almeno di crescere come disciplina e continuità. Ma quando mai. Ed ora ci attendono Galles e Francia a Roma: due batoste quasi certe, con il disperato di augurio di una smentita sul campo. I tifosi moderino i fischi.


L'articolo completo sull'edizione di domani di Libero
http://www.libero-news.it/pills/view/8107

Zarate punisce un Bologna stanco

Zarate punisce un Bologna stanco
Per i rossoblù un punto in cinque partite
di Francesco Saverio Intorcia

Il Bologna fa bene agli attaccanti, soprattutto a quelli degli altri. E così, dopo Balotelli, autore del gol decisivo per l'Inter una settimana fa, ora tocca a Zarate bagnarsi nell’acqua miracolosa. L’argentino firma la doppietta che stende l’ex Mihajlovic e lo condanna alla quarta sconfitta nelle ultime cinque gare. Nel periodo in questione, i rossoblù hanno raccolto la miseria di un punto, media da incubo. E dire che l’argentino della Lazio non aveva ancora segnato nel 2009: l’ultimo centro risaliva al 14 dicembre, e all’Olimpico addirittura l’ultimo gol l’aveva segnato a novembre.

Una rete per tempo condanna il Bologna ad una sconfitta severa. Sul piano del gioco il match risulta equilibrato, ma quando c’è da affondare il colpo, Di Vaio è troppo solo e i palloni buoni finiscono sui piedi sciagurati di Rodriguez, rispolverato per l’o ccasione da Sinisa e lasciato in campo solo un tempo, sufficiente però a ciccare il gol del vantaggio (prima) e dell’uno a uno (subito dopo). Nella ripresa, con Marazzina, il Bologna ha più voglia, ma conferma anche la preoccupante pochezza di idee in fase di costruzione. Alla Lazio, alla fine, bastano gli spunti di Foggia e le pugnalate di Zarate per chiudere la pratica senza patemi.

Mihajlovic impacchetta due sorprese nella formazione iniziale: Belleri (uno degli ex) è preferito a Zenoni sulla destra, Rodriguez ritorna titolare a sinistra al posto di Bombardini, colpito dall'influenza nell'ora della veglia. In difesa, come previsto, Terzi prende il posto dello squalificato Moras. Adailton e César sono a casa, Marazzina invece è in panchina. E’ un Bologna guardingo, che lascia l’iniziativa alla Lazio e sta attento a non scoprirsi. Dall’altra parte, Foggia è in palla, fa ammattire i rossoblù, che presto devono ricorrere al fallo tattico (Mingazzini e Terzi finiscono subito sul taccuino degli ammoniti). Così, dopo una bella parata di Antonioli su Foggia e una conclusione di Zarate, il vantaggio laziale matura nel finale, al minuto 36, su calcio di punizione procurato da Foggia (ingenuità di Mudingayi) e trasformato dall'argentino con una pennellata che lascia di stucco il portiere rossoblù, immobile e non innocente.



Solo un attimo prima, Rodriguez aveva sciupato clamorosamente la palla del vantaggio, cercando il colpo di testa da ghiotta posizione e finendo col regalare la sfera a Muslera. Prima di lui, Terzi di testa aveva colpito debolmente dopo uno stacco imperioso. Una volta in svantaggio, il Bologna reagisce e sfiora il pareggio: l’azione è Di Vaio che da sinistra pesca ancora Rodriguez, ma l’uruguaiano ha un’esitazione di troppo, cerca il controllo in area piccola e poi si fa chiudere in angolo da Cribari. Prima della pausa, serve una scivolata di Mingazzini per fermare l’incursione di Kolarov: l’assist era stato ancora una volta del guizzante Foggia.

Nell’intervallo Sinisa cambia tutto. Dentro Mutarelli (al debutto in rossoblù) e Marazzina, fuori le ali, Rodriguez e Valiani. Il Bologna rinuncia alle fasce, Mingazzini va a destra, Mutarelli si piazza dietro le punte, ma c’è solo un po’ d’effervescenza data da Marazzina, che sfiora il gol di testa (su corner di Volpi) e poi si regala un gioco di prestigio al limite (tiro alto). Tra gli sbadigli, i rossoblù fanno tanto possesso ma raccolgono briciole. Nella Lazio entrano Rocchi per Pandev, Dabo per lo stremato Matuzalem, Manfredini per Brocchi, mentre Sinisa gioca la carta della disperazione con Coelho al posto di Mudingayi. E al minuto 36, di nuovo, Zarate colpisce ancora: triangola con Rocchi, si beve mezza difesa, anticipa Antonioli con un tocco soffice e deposita in rete la palla della sicurezza. Nel finale Di Vaio, in posizione regolare, non riesce a battere Muslera a tu per tu in girata.

Per il Bologna è la quinta sconfitta di Mihajlovic, la quarta nelle ultime cinque gare. La crisi è aperta. Ed è nerissima.

LAZIO-BOLOGNA 2-0

LAZIO (4-3-3): Muslera - De Silvestri, Siviglia, Cribari, Kolarov - Brocchi (34' st Manfredini), Ledesma, Matuzalem (29' st Dabo sv) - Pandev (24' st Rocchi), Zarate, Foggia. In panchina: Carrizo, Rozenhal, Radu, Mauri. All. Rossi

BOLOGNA (4-5-1): Antonioli - Belleri, Britos, Terzi, Lanna - Valiani (1' st Mutarelli), Mudingayi (35' st Coelho), Volpi, Mingazzini, Rodriguez (1' st Marazzina) - Di Vaio. In panchina: Colombo, Castellini, Amoroso, Zenoni. All. Mihajlovic

ARBITRO: Russo di Nola

RETI: 36' pt, 36' st Zarate.

NOTE: giornata serena, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 30 mila circa. Ammoniti: Terzi, Mingazzini, Cribari, Foggia, Belleri. Angoli: 5-5. Recupero: 0' pt, 5' st.
(28 febbraio 2009)

http://bologna.repubblica.it/dettaglio/Doppietta-di-Zarate-il-Bologna-va-a-picco/1597534?ref=rephp

La Juve di misura sul Napoli

La Juve di misura sul Napoli
Sabato 28 febbraio 2009 22.32

I bianconeri credono alla rincorsa dell'Inter e battono di misura il Napoli.
Marchisio esulta con Del Piero dopo aver segnato (foto: La Presse)

Previsioni meteo
Sardegna comune per comune
Speciale elezioni
Tutto sulle elezioni regionali 2009
Grande Fratello 9
Le ultime dalla casa più spiata d'Italia
Una Juve un pò stanca dopo l'impegno di Champions, e con molti cerotti, si impone non senza soffrire, ma alla fine in modo meritato su un Napoli che ha tenuto botta per larghi tratti della gara, ma paga il peso psicologico di una crisi dalla quale la squadra di Reja non riesce proprio a uscire. Per i bianconeri, quindi, missione compiuta e vetta della classifica che adesso dista solo 6 punti, in attesa della sfida tra Inter e Roma che sicuramente la capolista affronterà con un pò di pressione psicologica in più. Per gli azzurri, inevece, si tratta dell'ottavo ko di fila in trasferta e di un un momento no confermato dai soli 2 punti raccolti nelle ultime 8 gare di campionato. Per non parlare dell'eliminazione dalla coppa Italia patita proprio all'Olimpico di Torino per mano della Juve, il 4 febbraio scorso. Le fatiche di Londra e le tante assenze condizionano le scelte iniziali di Ranieri: fuori causa Zanetti, De Ceglie e Camoranesi, a mezzo servizio Sissoko, il tecnico bianconero rinuncia a Nedved, sistema Poulsen e Marchisio nel cuore della mediana, ma soprattutto piazza Marchionni e Giovinco sulle corsie esterne a supporto di Del Piero e Trezeguet per una Juve decisamente a trazione anteriore, cha attacca con il 4-2-3-1 e difende con il 4-4-2. Reja, che deve rinunciare a Iezzo, Gianello, Zalayeta e Gargano, manda invece in campo a sorpresa Montervino, preferito a Maggio sulla fascia destra, conferma Contini dietro, Vitale a sinistra, Denis davanti, e propone Pazienza in cabina di regia, relegando in panca (oltre a Maggio) Datolo e Russotto. Il Napoli comincia con personalità, prendendo in mano nei primissimi minuti il pallino del gioco. Ma la Juve pian piano conquista terreno e inizia a premere: al 10' pericoloso Del Piero con un sinistro a giro dal limite alzato in angolo da Navarro; al 15' Marchionni va via a destra e serve Trezeguet, che calcia a botta sicura sul portiere azzurro da due passi; al 17' ancora Del Piero ci prova su punizione da 25 metri, costringendo nuovamente alla deviazione in angolo l'estremo difensore argentino. Per non farsi schiacciare troppo, Reja ordina difesa alta e fuorigioco sistematico. Nel trabocchetto Trezeguet casca spesso, ma al 27' Giovinco elude la trappola e fila verso Navarro, bravo ad anticiparlo di piede in extremis. In buona sostanza la Juve sbatte spesso il muso contro la difesa azzurra, anche per una certa deficienza in fase di rifinitura. Al 38' si fa vedere per la prima volta il Napoli: bella azione manovrata, sponda di tacco di Denis per Hamsik, che viene chiuso da Buffon. Un minuto dopo però è ancora Juve: Del Piero elude l'offside, Navarro lo anticipa smanacciando, poi Marchionni spara alto con la porta spalancata. E' l'azione che fa da preludio al vantaggio bianconero: Montervino perde palla a centrocampo in ripartenza, sul capovolgimento di fronte Marchisio ci prova da lontano (44'), Blasi devia la sfera che, spiazzando Navarro, si insacca. Nella ripresa Reja mette dentro Datolo per Montervino, passando a un 4-3-1-2 offensivo, con Vitale sulla linea dei difensori, il nuovo entrato interno mancino della mediana, Hamsik rifinitore. Al 7' proprio Hamsik ci prova al volo da appena dentro l'area, ma Buffon disinnesca il diagonale fiacco di sinistro. Al 15' è invece Del Piero ad avere la palla buona ma cincischia dopo il regalo di Cannavaro, che con una passaggio maldestro gli aveva consegnato il pallone al limite dell'area azzurra. A metà frazione Ranieri si cautela con Salihamidzic (al posto di un deludente Giovinco), Reja invece si gioca anche la carta Russotto (per Vitale al 33'), ordinando l'assalto all'arma bianca. Tutto inutile: finisce 1-0 per la Juve, che prova a metter paura alla lepre Inter.

Juventus (4-4-2): Buffon 6.5, Grygera 5.5, Legrottaglie 6 (25' st Mellberg 6), Chiellini 7, Molinaro 6, Marchionni 5.5, Poulsen 6, Marchisio 6.5, Giovinco 6 (17' st Salihamidzic 6), Del Piero 6 (23' st Amauri 6), Trezeguet 6.
A disposizione: 13 Manninger, 22 Sissoko, 30 Tiago, 9 Iaquinta.
All.: Ranieri 6
Napoli(3-5-2): Navarro 7, Santacroce 6.5, Cannavaro 5.5, Contini 5.5, Montervino 5 (1' st Datolo 5.5), Pazienza 6 (31' st Russotto 6) Blasi 6, Hamsik 6.5, Vitale 5.5 (31' Aronica 6), Lavezzi 5, Denis 4.5.
A disposizione: 70 Bucci, 83 Rinaudo, 11 Maggio, 18 Bogliacino.
All.: Reja 5
Arbitro: Ayroldi 5
Reti: 42' Marchisio
Angoli: 6-6
Recupero: 0 e 4
Ammoniti: Legrottaglie, Chiellini per gioco scorretto.


http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/108541

giovedì 26 febbraio 2009

LA KAWASAKI IN PISTA CON MELANDRI

MOTO GP
La Kawasaki ci ripensa
"Saremo in pista con Melandri"
La casa giapponese si era ufficialmente ritirata. Ora annuncia che sarà al via nel 2009. "Decisione presa dopo le trattative con l'organizzatore del mondiale Dorna". Il ravennate unico pilota
di VINCENZO BORGOMEO
Melandri in sella alla Kawasaki nei test prima dell'annuncio del ritiro
A volte ritornano: dopo un tira e molla andato avanti due mesi la Kawasaki annuncia oggi che prenderà il via al mondiale di Moto Gp 2009 con una sola moto per Marco Melandri. La dichiarazione ha dell'incredibile perché la casa giapponese aveva dichiarato in mondovisione di voler abbandonare per motivi economici la massima categoria motociclistica.

Visto però che la crisi è tutt'altro che passata (anzi, se possibile è peggiorata...), cos'è che ha fatto cambiare idea alla Kawasaki? Semplice, le fortissime pressioni della Dorna, la società che gestisce la MotoGp, preoccupata, anzi terrorizzata di trovarsi nel 2009 con una griglia di partenza ridotta a poche file di piloti. La stessa Dorna, nel momento più duro delle trattative, era arrivata a minacciare la casa giapponese di schierare in campionato una Kawasaki semi ufficiale e di gestire poi in prima persona il team. Per la casa di Iwata sarebbe stato un disastro perché i motivi di conflitto fra team manager e casa costruttrice sarebbero stati infiniti. E tutto si può fare tranne che litigare con chi organizza il mondiale...

In ogni caso, polemiche o no, il ripensamento arriva come una manna per i Marco Melandri e i suoi tanti tifosi italiani perché dopo la disastrosa stagione in Ducati per il pilota ravennate sarebbe stato difficile superare un anno di stop totale. Detto questo ora sono in tanti a sperare in altri "ripensamenti", soprattutto per quanto riguarda il caso Honda. Il team giapponese infatti, è ufficialmente in vendita ma alcuni test appena eseguiti hanno scatenato varie indiscrezioni. In realtà si tratterebbe solo di piccole prove per dimostrare ai possibili acquirenti la bontà del progetto.



26 febbraio 2009



http://www.repubblica.it/2009/02/sport/vari/motogp-melandri-si/motogp-melandri-si/motogp-melandri-si.html?ref=hpspr1

CARNEVALE: LE VERE ORIGINI


Origini del Carnevale.



Il Carnevale è un periodo e un evento dell'anno caratterizzato da animato divertimento e festeggiamenti burleschi; pur non essendo una festa liturgica, tradizionalmente coincide con i giorni precedenti la quaresima. Consiste in un rovesciamento buffonesco della realtà, spesso celebrato con balli, sfilate e cortei di carri allegorici, situazioni di incontro e festa collettiva, caratterizzate tutte dalla presenza di maschere.

La parola deriva forse dal latino carrus navalis, o dal latino medievale carnem levare, "togliere la carne" dalla dieta (in osservanza al divieto cattolico di mangiare carne durante la quaresima).

Leggendo letteralmente la parola, così com'è oggi, CARNEVALE può significare "carne-vale", ovvero "vale la carne", e ancora "è ammessa la carnalità". Perfettamente quello che il Carnevale vuole essere.



I festeggiamenti hanno origine molto remota e si ricollegano ad antichi riti pagani. La maschera, ad esempio, attualmente segno di buffa trasgressione e divertimento, nelle civiltà pre-cristiane era considerata strumento atto a conferire a chi la indossava un potere sovrannaturale, o la forza degli animali sacri raffigurati; si riteneva inoltre che le manifestazioni di ilarità potessero scacciare gli spiriti maligni.

In seguito all'avvento del cristianesimo nei riti del Carnevale vi è stato tolto, apparentemente, il carattere magico-rituale, mantenendo quelle caratteristiche di occasione di divertimento popolare eccessivo e peccaminoso fedeli all'originale.



Il Carnevale ebbe origine dai Baccanali greci e dai Saturnali romani.

I Saturnali furono istituiti per celebrare la costruzione del tempio a Saturno, nel 263 a.C. Originariamente, i Saturnali duravano un solo giorno, poi l'imperatore Augusto li portò a tre giorni, e Caligola a quattro. Successivamente la loro durata fu estesa ad una settimana.

In quei giorni i romani si riversavano nelle strade, cantando e osannando il padre degli dei. Sparivano le differenze sociali e il popolo si dava a gran feste, culminanti nel giorno dedicato alla dea Opi.

Nulla veniva rispettato e venivano dette pubblicamente delle cose che in altre circostanze non sarebbero state tollerate.



A Bacco erano invece dedicati i Baccanali, dove forse vennero usate le prime maschere, anche se studi più recenti ipotizzano che la maschera venisse già prima utilizzata dagli Egiziani e dagli Indiani.

Veniva eletto un capo festa che organizzava i giochi e in seguito si adottò un vestito che impediva di riconoscere il nobile dal plebeo, lo schiavo dal padrone, anche l'imperatore partecipava alla festa mascherata, e questo per non essere riconosciuti durante le licenziose pratiche libertine.

Anche nei Lupercali, feste in onore di Fauno, i Romani facevano uso della maschera. Gli uomini si coprivano il volto con foglie di vite, sulle quali praticavano due fori in corrispondenza degli occhi. Altrettanto facevano i soldati, che, così mascherati, formavano un corteo con caricaturali carri di trionfo, che servivano a fare della satira verso i loro capi.



Con l'avvento del cristianesimo queste feste, come molte altre, furono trasformate in eventi religiosi che spesso prevedevano processioni per lo spostamento di icone o statue di santi o madonne da un luogo all'altro questa volta per ringraziare dei raccolti e porre le condizioni per un futuro migliore o grandi festeggiamenti popolari sempre in onore di ricorrenze religiose appositamente create per giustificare e mantenere in vita la tradizione dei baccanali (la festa napoletana chiamata "Festa di Piedigrotta" ne è un esempio).


Il Carnevale contrasta con l'Etica Cristiana?


Sicuramente si!

E non solo per le marcate origini, dalle quali ne ritrae fedelmente gli intenti e i modi di espressione. Sicuramente non tutte le zone e tutte le persone vengono coinvolte da questo tipo di carnevale e, come avviene con tutte le altre cose contrarie alla sana dottrina cristiana, resta sempre nella libera volontà dell'individuo la scelta di praticarlo.

Si può dire benissimo che il Carnevale serve a manifestare, almeno una volta all'anno, la frenetica ricerca di appagamento sensuale, dando la possibilità all'individuo di sovvertire quei ruoli e quei valori, nei quali si sente come imprigionato, senza essere condannato da alcuno.

Una volta all'anno, diventa legittimo il curioso bisogno di abolire la propria personalità per assumerne una fittizia per commettere, sotto una maschera grottesca, le più stravaganti bizzarrie. Provando anche a dire in forma scherzosa, e non solo, tutto ciò che non è consentito dire seriamente, per ridere impunemente di tutto e di tutti. È stato scritto che il Carnevale è il re del mondo o, meglio ancora, uno strumento del re del mondo; effettivamente nessuna usanza può dirsi più universalmente diffusa e praticata da svariati popoli, diversi per cultura.


Ma, dall'Italia alla Germania, dal Brasile al Nord America, il Carnevale trova la sua espressione massima nell'ambiente cosiddetto cristiano, diventando un efficace strumento di scandalo, ma, nello stesso tempo, strumento che serve a distinguere il cristiano nominale dal cristiano fedele ai sani insegnamenti di Cristo.

C'è da tener presente però che, in quasi tutte le altre realtà sociali e religiose mondiali, troviamo, anche se espresse diversamente, caratteristiche carnevalesche affine anche nell'estetica: la Festa dei Dragoni in Cina, i rituali e le feste dei popoli della Polinesia, degli Indiani d'America, ed altri.


Riguardo a quello che avviene in questo periodo non abbiamo bisogno di entrare nei particolari, ma basta andare in uno dei posti (e in Italia ormai, purtroppo, c'è ne sono diversi), dove si organizzano le sfilate, per rendersi conto di quello che succede; sicuramente i moralisti lì non si troverebbero a loro agio. Certamente il solo fatto del guardare un carro allestito con maschere e costumi, non si può classificare peccato, ma il partecipare alle buffonerie e alle gozzoviglie può recare del danno morale e spirituale.

Ma il Carnevale NON è solo quello; Carnevale è principalmente quello che anima le persone all'allegrezza spropositata, alla trasgressione, a quel convincimento che puoi fare qualcosa che non ti è consentito nella vita di ogni giorno e nelle normali relazioni; è uno spirito diabolico vero e proprio che camuffandosi di costumi, colori e caricature innocue trascina le persone nella loro naturale inclinazione, derivante, anche questa, dalla decaduta condizione umana e non ancora rigenerata dallo Spirito di Dio.


In Germania per esempio le maggiori nascite di bambini avvengono nove mesi dopo il periodo del Carnevale, e principalmente di bambini non desiderati, e illegittimi. È risaputo da tutti anche quello che avviene in Brasile, a Rio de Janeiro. In quasi tutto il Sud e il Centro America il Carnevale viene festeggiato come quello di Rio de Janeiro: sfrenatezza, dissolutezza, sesso facile, scherzi dannosi, sembra di rivedere per qualche giorno, quello che succedeva nelle città di Sodoma e Gomorra di 4.000 fa, prima di essere distrutte.

Nel Carnevale si celebrano molte allegorie, ma il Carnevale stesso è una allegoria, precisamente quella dei Sabba diabolici. Mentre danze, orgie, sfregi, oscenità, rituali blasfemi e presenze diaboliche nei Sabba sono reali e tangibili, nel Carnevale queste cose si travestono di permissivismo incoraggiando le persone agli stessi tipi di peccati, seppur in maniera ridotta.

Un articolo di un giornale di provincia del 1938 riporta, a proposito del Carnevale: "...giovanetti rabbiosi, ragazze frenetiche non sanno rinunciare al turpe divertimento del ballo. Passioni roventi si sviluppano e ardono, affetti pravi che iniziano; mode turpi, nudismo, che si usano; abbracciamenti disonesti che si fanno; peccati che si consumano nel bollore della danza cittadina e negli agiati ritrovi notturni; tresche che si svolgono; onore che spesso si perde; malizie che si imparano."

Il Carnevale favorisce e incita all'alcolismo, all'adulterio, alle facezie scurrili, alle buffonerie, alle volgarità e alle altre cose contrarie, non solo ai sani comportamenti cristiani, ma anche alla normale moralità vigente negli altri periodi dell'anno.


Un'altro aspetto caratteristico peccaminoso del Carnevale è la mascherata e il travestimento; questi non sono altro che le "braccia" dell'inganno, di cui Satana ne è la personificazione e il generatore, come dice Cristo: "...egli è il padre della menzogna...".

Il travestimento serve come autorizzazione per esternare alcuni impulsi repressi dalla Legge di Dio che agisce nella coscienza; ovviamente questo è un inganno, e non può essere giustificato colui che pecca in questo particolare periodo dell'anno.

Sicuramente ci sono persone che non si mascherano con intendi malvagi, ma la mascherata e la partecipazione può essere il principio di qualcosa di peggio.

Questo meccanismo malefico lo vediamo anche in alcuni bambini, i quali usando il travestimento, fanno delle burle sia ai loro coetanei che ai grandi.

In nome del Carnevale viene loro concesso di fare delle cose che sono deplorevoli e degni ci condanna negli altri periodi dell'anno. Forse che il Carnevale ha il potere di trasformare un atto da condannare e peccaminoso in atto lecito e giustificato? Il danno recato dal peccato è inesistente per il fatto che chi lo commette è vestito con costumi vari? Con quale autorità la gravità del peccato viene tolta se svolto in questo particolare periodo dell'anno?



Il Carnevale a confronto con la Parola di Dio.


Nella Bibbia non riscontriamo la parola CARNEVALE, ma spesse volte è sottintesa quando vi sono menzionati i peccati del "mondo" o della "carne", espressamente fatti in particolari circostanze. È caratteristico anche il fatto che la parola (in italiano) "carnevale" derivi da CARNE, e forse non intesa soltanto come alimento.

Ci risulta abbastanza ovvio, e senza téma di essere smentiti, che Cristo, gli Apostoli e la prima chiesa non celebravano i festeggiamenti del carnevale o cose del genere. Le feste che praticavano erano solo quelle prescritte da Mosè, la festa dei Purim subentrata nel periodo dell'esilio post-babiloneseo e quella istaurata nel periodo dei Maccabei.

All'infuori di queste non riscontriamo che gli ebrei, anche quelli cristiani, celebrassero altre feste. Per quanto riguarda nella vita della Chiesa del Nuovo Testamento non si celebrava alcuna festa essendo Cristo stesso "nostra Pasqua e nostra festa", come dice anche l'apostolo Paolo, essendo anche i frequenti incontri di comunione fraterna, momenti di gioia intensa per via della presenza del Signore.


Come abbiamo scritto sopra, la feste, incluso il Carnevale, sono subentrate in secondo tempo nella realtà cristiana, ma soltanto per accondiscendere ai nuovi convertiti (?), provenienti dal paganesimo. Nel periodo che va dal 250 d.C. al 500 d.C tutte le feste pagane sono state progressivamente trasformate in feste "cristiane", alcune delle quali sono sopravvissute sino ad oggi, Carnevale incluso.

Gia al tempo di Mosè e di Giosuè, Dio ha ammonito il suo popolo a non conformarsi e a non adottare gli usi e i costumi licenziosi e peccaminosi dei popoli Cananei.

Lo stesso ammonimento vale per il popolo di Dio del Nuovo Testamento: la Chiesa.

Ancora oggi siamo nel Nuovo Testamento e come allora i cristiani si debbono attenere ai comandamenti divini.

Al tempo di Giosuè, il popolo di Dio, entrando nella Terra Promessa non doveva assimilare e usare le pratiche pagane; al tempo della Chiesa (anche oggi), coloro che si convertono debbono abbandonare le pratiche e gli usi peccaminosi della vita trascorsa senza Dio, prima di conoscere Cristo.


Romani 8:5-9 "Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne; invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito.

Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace;

infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo; e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a lui."



Galati 5:16-24, 6:8 "Camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio.

E quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna."


Efesini 5:3-4 "Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento."


Colossesi 3:5-8 " Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. Per queste cose viene l'ira di Dio, e così vivevate un tempo anche voi, quando vivevate in esse. Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, calunnia; e non vi escano di bocca parole oscene.




http://www.incontraregesu.it/ultimaora/carnevale.htm

martedì 24 febbraio 2009

SPORT-SCI: LA FOLLIS TRIONFA AI MONDIALI DI LIBEREC


La Follis trionfa ai Mondiali di Liberec

Oro nella gara sprint a tecnica libera. Randall 2ª, Muranen 3ª
LIBEREC (REPUBBLICA CECA), 24 febbraio - Arianna Follis ha conquistato l'oro nella sprint 1,3 chilometri a tecnica libera femminile dei Mondiali di sci di fondo in corso a Liberec. Argento a 0"6 alla statunitense Kikkan Randall, bronzo alla finlandese Pirjo Muranen a 0"7. Si tratta del primo successo dell'Italia in questi Mondiali; sul podio sono già saliti Marianna Longa, argento nella 10 chilometri a tecnica classica, e Giorgio Di Centa, bronzo nella 30 chilometri a inseguimento. Per la Follis, 31 anni della Forestale, è il terzo podio ai Mondiali dopo i bronzi nella 10 chilometri a tecnica libera di Sapporo 2007 e con la squadra a Oberstdorf 2005. Nessun azzurro è entrato nella finale A della sprint 1,5 chilometri maschile a tecnica libera.

«ERA UN SOGNO, ORA È REALTÀ» - «No, non mi sento emozionata, forse solo nei prossimi giorni mi renderò conto di quello che ho fatto». Arianna Follis, dopo aver conquistato l'oro nella sprint femminile 1,3 chilometri a tecnica libera ai Mondiali di sci di fondo in corso a Liberec, ha raccontato così la sua gara: «Se avessi pensato che iniziavo il rettilineo finale in testa mi sarei già emozionata lì». L'azzurra ha saputo portarsi in testa nell'ultima salita e ha allungato nel rettlineo finale. «Si dice sempre che ci vuole un po' di fortuna e sì, oggi è andato tutto bene. Sono riuscita a stare sempre dove volevo anche nei turni precedenti. A chi dedico questa vittoria? A me, a mio marito, alla squadra che lavora tanto, ai tecnici. Un oro mondiale era un sogno, oggi è diventato realtà». Per la Follis, 31 anni, nata a Ivrea (Torino) e residente a Gressoney St. Jean (Aosta), atleta della Forestale, è il terzo podio ai Mondiali dopo i bronzi nella 10 chilometri a tecnica libera di Sapporo 2007 e con la staffetta 4x5 chilometri a Oberstdorf 2005. In carriera ha conquistato fra l'altro il bronzo olimpico di Torino 2006 con la staffetta 4x5 chilometri e cinque vittorie in Coppa del Mondo.

http://www.tuttosport.com/altri_sport/sci/2009/02/24-19395/Sci+di+fondo,+la+Follis+trionfa+a+Liberec

domenica 22 febbraio 2009

SPORT-CALCIO SERIA A: MILAN-CAGLIARI

Serie A | Milan

Milan: Seedorf 'I fischi sono inutili'
(AGM-DS) - 22/02/2009 19.12.36 - (AGM-DS) - Milano, 22 febbraio - Un gol di Clarence Seedorf a metà del secondo tempo regala tre punti e tranquillità al Milan. Il successo contro il Cagliari serve ai rossoneri per non perdere ulteriore terreno da Inter e Juventus, ma anche per rispondere ai fischi di parte della tifoseria di San Siro. ‘E’ una vittoria molto importante perché tutte le altre avevano vinto e quindi toccava anche a noi prendere i tre punti- dice l’olandese ai microfoni di Sky - Il pubblico deve imparare a stare dietro alla squadra e a non complicarci la vita durante il gioco. Abbiamo bisogno del loro supporto, è inutile stare a fischiare quando qualcuno sbaglia. Io, quando sto bene, faccio del mio meglio. I fischi non mi stimolano per niente ma io devo fare il lavoro per la squadra e anche oggi l’ho fatto’.

Nonostante le molte assenza, si è visto un Milan che non ha perso la voglia di lottare. ‘Sì, oggi la squadra ha tenuto bene, il Cagliari è una squadra temibile con un gioco ben definito e noi siamo stati bravi a diminuire la loro pericolosità’.



(R. Datasport, DTS)


http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=5550860

SPORT-BASKET: TRIONFA LA MONTEPASCHI SIENA

Coppa Italia | Generico

Coppa Italia: Siena rompe il tabu' e trionfa
(AGM-DS) - 22/02/2009 19.22.29 - (AGM-DS) - Milano, 22 febbraio - La Montepaschi Siena rompe il tabu' e fa sua la Coppa Italia 2009. La formazione di Pianigiani si impone per 70-69, con il canestro decisivo di Domercant a 50'' dalla fine, al termine di una partita bellissima e piena di emozioni dal primo all'ultimo minuto. Un successo meritato dai toscani con uno Stonerook straordinario in attacco ed in difesa, un Lavrinovic autore di canestri importante ed un Domercant che e' riuscito a segnare nel finale, quando i toscani non trovavano piu' il canestro.
Tanti complimenti, tuttavia, alla Virtus di Matteo Boniciolli, che abdica solamente all'ultimo secondo, contro la squadra che sta dominando il campionato senza rivali. Il tecnico riesce a mettere le briglie all'attacco toscano con la difesa 1-3-1, c'e' un Langford stoico con una prova eccellente nonostante l'infortunio e un Boykins molto positivo.

I campioni d'Italia partono con intensita' diversa rispetto alle altre due gare di questa Final Eight e mettono subito la freccia con due triple iniziali di Sato e Stonerook, ma i padroni di casa ci sono e reagiscono subito con qualche giocata di Boykins ed i canestri di Terry, mentre c'e' un po' di nervosismo per un fallo antisportivo di McIntyre sul play bianconero. Gli uomini di Pianigiani sono molto concentrati e c'e' un grande Stonerook anche in attacco, oltre che in difesa come di consueto: un nuovo 7-0 biancoverde ed e' +8 per la Montepaschi (29-21 al 15').
La Virtus trova un grande Langford, 13 punti nel primo tempo nonostante i problemi fisici per restare in partita, ma la difesa dei toscani non fa respirare i bianconeri ed il divario aumenta ad 11 punti (40-29 al 18'). McIntyre e Sato sbagliano un paio di occasioni per allungare ulteriormente e Boniciolli riesce a rimettere in linea di galleggiamento i suoi nell'ultimo minuto del primo tempo con una difesa 1-3-1 che manda un po' in difficolta' gli ospiti.

L'intensita' sale ancora maggiormente in avvio di ripresa, soprattutto sotto i tabelloni: Ford cerca di mettersi in partita con un paio di canestri, mentre Eze piazza un paio di stoppate straordinarie. La Fortezza e' sempre li' (48-46 al 25') e Pianigiani deve fare i conti con il quarto fallo di McIntyre su un contatto piuttosto contestato con Langford. La reazione di Siena e' quella di una grande squadra: Finley e Lavrinovic, i due giocatori piu' in difficolta' in questo momento, fanno scappare nuovamente i suoi (58-50 al 29').
E' l'inatteso Koponen, 5 punti consecutivi a cavallo dell'ultimo quarto, a ridare fiducia alle 'V Nere' e Boniciolli riprova la 1-3-1, che blocca psicologicamente i tiratori senesi, nonostante ottimi tiri trovati. La Virtus torna a -2 (62-60 al 36') con una schiacciata di Langford e trova il pareggio con una tripla di Righetti a 3' dalla fine. Domercant rompe l'astinenza senese dall'arco, ma e' ancora uno stoico Langford a far esplodere la Futurshow Station con il canestro del sorpasso in contropiede (68-69 a 1'09'' dalla fine). Domercant riporta avanti i suoi, due grandi difese bloccano il risultato e la palla a 4'' dalla fine e' della Virtus. Prima scivola Langford, poi non riesce a tirare Ford e la Coppa Italia va, per la prima volta, a Siena.


(F. Cavagnera, DTS)





http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=5550901

sabato 21 febbraio 2009

Marcus Nispel clona Gesù Cristo e scopre terribili segreti a Manhattan-Un altro film blasfemo contro Gesù

Marcus Nispel clona Gesù Cristo e scopre terribili segreti a Manhattan
Feb 16th, 2009 | Di peter | Categoria: Cinema, Focus

In un’intervista al sito Moviehole, il regista Marcus Nispel già autore del remake di Non aprite quella porta e del nuovo Venerdì 13, ha parlato dei suoi progetti futuri.



“C’è un film che mi interessa molto - ha detto Nispel - dovete sapere che non ho mai visto un gran film sulla clonazione. E questo si chiama lmmacultate Conception. Una ragazza si ritrova incinta e non sa come mai aspetti un bambino. E dunque si sente presa di mira da qualcuno. Penserete che è come Rosemary’s Baby. Ma non è un film horror. Scopriremo a metà che si tratta di un esperimento - un gruppo di estremisti della Chiesa ha scoperto un vecchio chiodo sulle colline del Golgota. E questi credono che il DNA raccolto sia proprio quello di Gesù Cristo! Nel corso storia, abbiamo visto tanto orrore sparso nel nome di Gesù… pensateci bene… più che nel nome di Satana! Ma vi dico di nuovo che non si tratterà di un horror. Piuttosto penso a Il maratoneta“.

L’altro film che Nispel ha in progettazione s’intitola Pod: “Questo riguarda una cosa che mi ha sempre affascinato. Tre giorni fa mi ha chiamato lo sceneggiatore e mi ha detto ‘Pensi che Pod sia un buon titolo?’. Si tratta dei sette livelli che ci sarebbero sotto Manhattan. Vedete, Manhattan è più profonda che alta e quando scavano davvero in profondità, trovano qualcosa che non dovrebbe mai essere dissotterrato“.

http://blog.screenweek.it/2009/02/marcus-nispel-clona-gesu-cristo-e-scopre-terribili-segreti-a-manhattan-35434.php

S.Sede ottiene da Israele censura di programma tv

» 2009-02-20 18:21
S.Sede ottiene da Israele censura di programma tv
CITTA' DEL VATICANO - Il Vaticano ha chiesto e ottenuto un intervento delle autorità israeliane allo scopo di far oscurare un programma televisivo in onda su una emittente privata israeliana nelle quali "venivano ridicolizzati "con parole e immagini blasfeme il Signore Gesù e la Beata Vergine Maria". Lo si apprende da un comunicato della sala stampa della Santa Sede.

"L'assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa - si legge nella nota vaticana - ha espresso pubblicamente lo sdegno e la protesta dei cristiani per le trasmissioni mandate in onda nei giorni scorsi dalla televisione privata israeliana 'Canale 10', nelle quali venivano ridicolizzati, con parole e immagini blasfeme, il Signore Gesù e la Beata Vergine Maria". "Le autorità governative, subito interessate dal Nunzio apostolico - aggiunge la nota - hanno prontamente assicurato il proprio intervento al fine di interrompere tali trasmissioni e ottenere pubbliche scuse dalla stessa emittente". "Mentre si manifesta solidarietà ai cristiani di Terra Santa e si deplora un così volgare e offensivo atto di intolleranza verso il sentimento religioso dei credenti in Cristo - conclude il comunicato della Santa Sede - si rileva con tristezza come vengano offesi in modo così grave proprio dei figli di Israele, quali erano Gesù e Maria di Nazareth". Il programma è stato messo in onda nei giorni scorsi, quasi in contemporanea con l'annuncio ufficiale del viaggio del Papa in Terra Santa.

COMICO TV IRRIDE A CRISTIANESIMO,POI SI SCUSA
Il programma è lieve come panna montata: al suo termine nella memoria resta ben poco. Il presentatore ama sghignazzare a 360 gradi, a chi tocca tocca. Ma quando alcune sere fa il comico israeliano Lior Schlein ha cercato di rivisitare in modo farsesco alcuni dogmi del cristianesimo non tutti lo hanno trovato ameno.
Il contrattacco è subito iniziato su Facebook, dove è circolata una petizione indignata per il boicottaggio dello show della televisione commerciale Canale 10, 'La notte con Lior Schlein'. Poi anche la comunità cristiana in Israele si è messa in moto. I suoi dirigenti hanno chiesto spiegazioni alla emittente. E subito sono giunte le scuse della direzione.

Lo spettacolo è concepito come un talk-show in cui il presentatore apre con un sapido monologo - sottolineato da brevi brani musicali di un complessino - per passare poi ad interviste facete con personaggi in vista della politica o dello spettacolo. Per accrescere l'ascolto, Canale 10 ripropone il programma anche su internet: ma, dopo le polemiche, gli sketch incriminati sul cristianesimo sono stati rimossi.

A quanto risulta all'origine della vicenda vi è il vescovo lefevbriano che ha negato che la Shoah sia mai avvenuta. Schlein, in un gesto di ribellione, avrebbe voluto a modo suo 'negare il cristianesimo'. Ha così sollevato dubbi sulla verginità di Maria. Poi ha anche preso di mira Gesù, lo ha descritto impegnato a mangiare pane fino a diventare obeso, ha dubitato che abbia camminato sulle acque del Lago di Tiberiade. Due altri sketch, già filmati, sono stati archiviati, secondo la stampa locale. "Si tratta di questioni che vanno oltre la satira o l'umorismo nero. Schlein ha ferito in maniera pesante i sentimenti di ogni cristiano in Israele e di ogni persona a cui sia caro il rispetto reciproco" ha affermato l'avvocato Salim Kubaty, un dirigente della comunità cristiana. Un episodio, ha aggiunto , tanto più deprecabile in quanto segue di pochi giorni un incontro chiarificatore nella Santa Sede fra papa Benedetto XVI e una delegazione di dirigenti della comunità ebraica negli Stati Uniti. Una fonte della comunità cristiana in Israele ha notato che già in passato altri programmi televisivi israeliani hanno mostrato scarsa considerazione verso i suoi sentimenti. Da parte sua un responsabile di Canale 10, Avi Cohen, ha presentato le sue scuse. "Nessuno voleva ferire i sentimenti della popolazione cristiana in Israele. Se ciò è effettivamente avvenuto - ha concluso - ce ne scusiamo".

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_900955008.html





























----- Original Message -----
From: aid@jerusalem-holy-land.org
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Monday, February 16, 2009 7:02 AM
Subject: NON È PIÙ TRA NOI L'AMICO E COLLEGA MAURO MANNO : possa la sua anima riposare in pace.


Notizie dalla Terra Santa
bollettino indipendente di www.TerraSantaLibera.org

16 febbraio 2009



--------------------------------------------------------------------------------



ABBIAMO RICEVUTO COMUNICAZIONE SOLO ORA CHE PURTROPPO

DA VENERDÌ 13







La Redazione di TerraSantaLibera.org si unisce al cordoglio della famiglia, dei membri dell'Istituto Enrico Mattei di cui egli era tra i soci fondatori, della Redazione di "Eurasia", della Redazione di "Articolo 21&33", e delle altre associazioni e enti con cui egli lavorava e collaborava con passione ed innegabile onestà intellettuale.



Fu per noi un prezioso consigliere, un libero collaboratore, un amico sincero. Da sempre a noi vicino, ci indicò spesso linee editoriali di successo e controcorrente. La battaglia di opposizione culturale alla follia criminale sionista ci accomunò sempre, al di là di divergenze personali, marginali ed ideali . Professore per il Master Enrico Mattei e conferenziere di fama, lascia fisicamente un vuoto tra noi, che sarà sempre colmato però dalla sua eredità intellettuale e dall'esempio di generosa dedizione ad una causa superiore che seppe offrirci.

Ciao Mauro, la tua forza ci sarà al fianco nelle prove che ancora molti di noi dovranno affrontare. Possa la tua anima riposare in pace.



Per ricordare Mauro, vi riproponiamo di seguito un paio di suoi articoli. Presto proporremo, come era già in programma, una collezione di testi da lui composti o tradotti.

Due linee nella lotta contro il sionismo

Esiste la lobby ebraica?





--------------------------------------------------------------------------------


--------------------------------------------------------------------------------


--------------------------------------------------------------------------------

Nel caso le comunicazioni inviate non fossero di vostro interesse, o vi fossero pervenute per errore, sarà possibile la cancellazione del vostro indirizzo rispondendo a questa email in bianco, specificando come oggetto del messaggio "CANCELLAZIONE". Sicurezza dei dati: I dati personali saranno trattati esclusivamente con mezzi elettronici e non saranno condivisi né comunicati a terzi, secondo il Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196, in materia di protezione dei dati personali.
Ci scusiamo dell'eventuale disturbo arrecato e ringraziamo per la gentile attenzione.
Segreteria della newsletter "Notizie dalla Terra Santa".

Laura Perego Pornostar seminuda irrompe sul palco di Sanremo

San Remo | 20 febbraio 2009
Pornostar seminuda irrompe sul palco di Sanremo


La donna sul palco
Fuori programma al Festival di Sanremo: una donna seminuda, a seno scoperto, e con il corpo dipinto a pelle di leopardo è riuscita ad arrivare sin sul palco dell'Ariston sorprendendo la sicurezza e tutti quanti erano addetti a seguire la regolarita' della trasmissione.

La donna, la pornostar Laura Perego, è riuscita ad arrivare, inquadrata di spalle mentre saliva le scale, sino a Paolo Bonolis che in quel momento stava intervistando Hugh Hefner.

"Lei chi è?”, ha chiesto un interdetto Bonolis, mentre la donna lo guardava. Nel frattempo e' arrivato un uomo della sicurezza che ha portato via la giovane donna.

http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=107601

HUGH HEFNER E LE SUE 'CONIGLIETTE' A SANREMO

2009-02-20 22:49
HUGH HEFNER E LE SUE 'CONIGLIETTE' A SANREMO
SANREMO - Fuori programma nella serata sanremese che aveva come ospite d'onore il fondatore di Playboy Hugh Hefner: una donna a seno scoperto che, secondo quanto si apprende, e' la pornostar Laura Perego, indossava solo un perizoma e aveva il corpo disegnato, e' salita sul palco. Paolo Bonolis l'ha accolta con tranquillita' mentre la ragazza veniva portata fuori dal teatro da due componenti della sicurezza ai quali il conduttore ha raccomandato la massima calma. L'intervista e' ripresa regolarmente.


ARRIVANO LE CONIGLIETTE
Sulle note di Like a Virgin erano entrate in scena Sarah Nile, Micol Ronchi, Cristina de Pin, playmate dei primi tre numeri del rinnovato Playboy Italia. ''Siete entrate in scena sulle note di Like a Virgin - le ha accolte Paolo Bonolis - stravaganze degli autori... perdonate ma non e' credibile''. Le tre ragazze in abito da sera, erano sul palco al momento dell'ingresso di Fausto Leali e Fabrizio Moro che erano accompagnati da un chitarrista elettrico, la cui chitarra ha avuto problemi tecnici al punto che i due artisti hanno rinunciato al suo apporto.

FELLINI, VERDI E I QUEEN

Sono state le immagini di 'E la nave va' ad aprire la quarta serata del Festival che eleggera' il vincitore del girone proposte. Sul palco il soprano Dimitra Theodossiou e il tenore Gianluca Terranova hanno intonato le arie Sempre Libera, e Lucean le Stelle, Memory, Torna a Surriento per poi cantare We are the Champions dei Queen mentre entravano in scena le 10 proposte. Il tutto accompagnato da una coreografia di Daniel Ezralow nella quale spiccava il body painting della prima ballerina. La gara e' stata aperta da Pupo, Paolo Belli, Youssou'N'Dour con Gianni Morandi.


apanche dei duetti. Dodici gli artisti che sul palco saranno accompagnati da grandi ospiti, italiani e stranieri. Le 10 canzoni più votate saranno ammesse alla serata finale.

Oltre 12 milioni e mezzo per la terza serata di grande musica del Festival di Sanremo, che è cresciuto ancora anche se di poco rispetto al secondo appuntamento. Ieri hanno seguito in 12.523.000 con il 43,89% di share la prima parte della kermesse. Nella seconda sono stati 6.312.000 con il 54,33%. Scherzi a Parte su Canale 5 ha avuto 4.064.000 con il 15,62% di share. Raiuno è stata leader della serata con il 36,65% di share a fronte del 19,55% di Canale 5.

http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_900989733.html

POVIA: LA SUA CANZONE SU LUCA GAY UNA PROVOCAZIONE OSCENA ED INUTILE


Al bando le polemiche, Povia non ce l’ha con i gay: “Nessuna malattia, nessuna guarigione”


Giuseppe Povia, è stato al centro di un’accesa polemica a causa del titolo del brano che doveva presentare al festival di Sanremo. Finalmente ieri, durante la prima serata della manifestazione canora, il cantante milanese si è esibito intorno la mezzanotte ed il brano ha messo fine a tutte le polemiche, per Povia infatti, l’omosessualità – giustamente ed ovviamente – non è una malattia dalla quale si deve guarire.

Secondo Povia, Luca, ragazzo protagonista della canzone, non è guarito, perché non era malato, ha soltanto vissuto un periodo di vita in cui ha regnato l’indecisione, scaturita dalle pressioni della madre, che a causa del rapporto ostile che aveva con il marito, dal quale aveva divorziato, consigliava al figlio di non sposarsi e di non legare con le donne e quando lo faceva, diventava gelosa. Luca, era gay, perché nell’uomo che aveva incontrato, probabilmente cercava suo padre, poi, un giorno, incontrò per caso “lei”, quella che è diventata la donna della sua vita, sua moglie. “Luca era gay, adesso sta con lei” dice la canzone.

Ma nonostante la precisazione di Povia, che sta nel testo del brano: “Nessuna malattia, nessuna guarigione”; Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay, ha chiesto il microfono a Paolo Bonolis, il quale gliel’ha gentilmente concesso, per dire la sua a riguardo, considerato che ha gradito poco la canzone del cantautore milanese o forse, perchè affetto da manie di protagonismo, visto che la canzone non è in alcun modo offensiva nei confronti degli omosessuali e dell’omosessualità: “Chi pensava che noi avessimo torto la migliore risposta è arrivata da Roberto Benigni, che ha pronunciato parole che sottoscriviamo in toto, che rafforzano la nostra azione e la nostra viva critica su quello che è accaduto e sta accadendo al Festival. Grazie Roberto! Sabato saremo a Sanremo accompagnati dalle tue parole, e da quelle persone come Luciana Littizzetto, Lella Costa, Ottavia Piccolo e tante altre, che hanno sottoscritto il nostro appello contro il pregiudizio”. E’ lecito chiedersi di quale pregiudizio parli il sig. Grillini, visto che Povia ha giustamente detto che l’omosessualità non è una malattia dalla quale si deve guarire.

Alessio Alaimo



Testo Povia “Luca Era Gay”
Ecco il testo delle polemiche “Luca Era Gay” di Povia, reso noto un giorno prima dell’inizio del Festival per evitare ulteriori polemiche:
INTRO:
Luca era gay e adesso sta con lei Luca parla con il cuore in mano Luca dice
sono un altro uomo,
1^ STROFA:
Luca dice: prima di raccontare il mio cambiamento sessuale volevo chiarire che
se credo in Dio non mi riconosco nel pensiero dell’uomo che su questo
argomento è diviso,
non sono andato da psicologi psichiatri preti o scienziati sono andato nel mio
passato ho scavato e ho capito tante cose di me
mia madre mi ha voluto troppo bene un bene diventato ossessione piena delle
sue convinzioni ed io non respiravo per le sue attenzioni
mio padre non prendeva decisioni ed io non ci riuscivo mai a parlare stava fuori
tutto il giorno per lavoro io avevo l’impressione che non fosse troppo vero
mamma infatti chiese la separazione avevo 12 anni non capivo bene mio padre
disse è la giusta soluzione e dopo poco tempo cominciò a bere
mamma mi parlava sempre male di papà mi diceva non sposarti mai per carità
delle mie amiche era gelosa morbosa e la mia identità era sempre più confusa
RITORNELLO:
Luca era gay e adesso sta con lei Luca parla con il cuore in mano Luca dice
sono un altro uomo
Luca era gay e adesso sta con lei Luca parla con il cuore in mano Luca dice
sono un altro uomo
2^ STROFA:
sono un altro uomo ma in quel momento cercavo risposte mi vergognavo e le
cercavo di nascosto c’era chi mi diceva “è naturale” io studiavo Freud non la
pensava uguale
poi arrivò la maturità ma non sapevo che cos’era la felicità un uomo grande mi
fece tremare il cuore ed è li che ho scoperto di essere omosessuale
con lui nessuna inibizione il corteggiamento c’era e io credevo fosse amore sì
con lui riuscivo ad essere me stesso poi sembrava una gara a chi faceva meglio
il sesso
e mi sentivo un colpevole prima o poi lo prendono ma se spariscono le prove poi
lo assolvono cercavo negli uomini chi era mio padre andavo con gli uomini per
non tradire mia madre
2° RITORNELLO:
Luca era gay e adesso sta con lei Luca parla con il cuore in mano Luca dice
aono un altro uomo
Luca era gay e adesso sta con lei Luca parla con il cuore in mano Luca dice
sono un altro uomo
SPECIAL:
Luca dice per 4 anni sono stato con un uomo tra amore e inganni spesso ci
tradiva ma io cercavo ancora la mia verità quell’amore grande per l’eternità
poi ad una festa fra tanta gente ho conosciuto lei che non c’entrava niente lei mi
ascoltava lei mi spogliava lei mi capiva ricordo solo che il giorno dopo mi
mancava
questa è la mia storia solo la mia storia nessuna malattia nessuna guarigione
caro papà ti ho perdonato anche se qua non sei più tornato
mamma ti penso spesso ti voglio bene e a volte ho ancora il tuo riflesso ma
adesso sono padre e sono innamorato dell’unica donna che io abbia mai amato
RITORNELLO FINALE:
Luca era gay e adesso sta con lei Luca parla con il cuore in mano Luca dice
sono un altro uomo
Luca era gay e adesso sta con lei Luca parla con il cuore in mano Luca dice
sono un altro uomo



http://www2.melitoonline.it/?p=10599&cpage=2

Testo Iva Zanicchi “Ti Voglio Senza Amore”-Testo molto spinto ed erotico



Testo Iva Zanicchi “Ti Voglio Senza Amore”:

Ti voglio senza amore
Senza una dipendenza e la morale persa
Nel labirinto che c’è dentro al cuore
Ti voglio senza amore
Perché non sia in perdenza
Il mio senso di incoscienza e per non farmi male…
Ti voglio senza amore
Ti voglio senza niente
Sentirti fino in fondo
Per non averti in mente
Perché non me ne importa di quello che farai dopo di me…
Ti voglio senza amore
Perché mi fa più effetto
Averti dentro un letto che pensarti con faso pudore
Però ti tengo stretto finchè non mi farai gridare… sì… si
Ti voglio senza amore
Ho perso troppo tempo
A dare agli altri tutto restando sempre vuota dentro…
Ti voglio senza amore perchè una volta tanto io voglio pensare a me… a me …
Ti voglio senza amore , quel tanto che mi basta
Ad inventarmi un trucco, per perdere la testa
Amare le tue mani, ed il tuo corpo acceso su di me…
Ti voglio senza amore, ma dammi tutto il resto
Fai quello che ti piace, però non finire presto
Ti voglio senza amore , ti voglio solamente…
Mi basta che mi trovi, che ci proci, che ti muovi e che tu voli…
Come faccio io con te…
Ti voglio senza amore, amore…

Video: Iva Zanicchi “Ti Voglio Senza Amore”
Video: Iva Zanicchi “Ti Voglio Senza Amore”

http://www.youtube.com/watch?v=mpPY5oe9KBI&eurl=http://www.sdamy.com/iva-zanicchi-ti-voglio-senza-amore-sanremo-2009-artisti-testo-canzone-4520.html


http://www.sdamy.com/iva-zanicchi-ti-voglio-senza-amore-sanremo-2009-artisti-testo-canzone-4520.html

IVA ZANICCHI CON LA SUA CANZONE A SANREMO 2009 LANCIA IL SESSO SENZA AMORE PER LE DONNE ANZIANE !



IVA ZANICCHI CON LA SUA CANZONE A SANREMO 2009 LANCIA IL SESSO SENZA AMORE PER LE DONNE ANZIANE !


Arriva in sala stampa Iva Zanicchi e non perde tempo. Il suo monologo è una difesa appassionata del brano sbeffeggiato da Roberto Benigni. “Dopo tanti anni ho fatto un disco di inediti, in un momento in cui anche i grandi fanno duetti e cover. Un album che parla di tutte le sfaccettature dell’amore. Il pezzo che ho portato a Sanremo, Ti voglio senza amore, è la storia di una donna che ha sofferto per ragioni sentimentali. Inutile scandalizzarsi, sono una donna, una mamma, una nonna, ma mica una santa”. Iva è inarrestabile e va oltre : “Io credo che Benigni sia un genio e gli perdono tutto. Ma lui mi ha danneggiato perché io sono entrata in scena rigida come un baccalà. Le sue battute mi hanno paralizzato. Bonolis mi ha presentato sghignazzando pensando a quello che aveva detto Benigni. Per me il mio pezzo è tra le più belle canzoni del Festival. Povia, per esempio, mi è piaciuto tantissimo. Non farò ricorso, non è nel mio stile. Il mio testo? Rivendica il diritto al sesso per tutte le donne indipendentemente dall’età. Perché solo gli uomini a settant’anni possono avere accanto le ragazzine di venti o trent’anni? Quando ho sentito in camerino quello che Benigni stava dicendo avrei voluto salire sul palco e confrontarmi con lui. La candidatura alle elezioni europee? Per come sta andando Sanremo, direi che forse è meglio ricandidarsi. Questa sera, nonostante gli inviti di Bonolis, io non sarò sul palco. Non ce n’è motivo. Perché canto ancora? Perché il pubblico non è fatto solo di quindicenni. E poi non è che Mina sia così govane… Se qualcuno vuole sentire davvero il Nessun Dorma venga da me che glielo canto”.

http://blog.panorama.it/culturaesocieta/2009/02/18/iva-zanicchi-furiosa-roberto-benigni-mi-ha-danneggiato/

ADDIO AL GRANDE COMICO ORESTE VIANELLO






ROMA - 19 FEBBRAIO - Ansa - E' morto a Roma, dopo una lunga malattia, Oreste Lionello (foto). L'attore aveva 81 anni. La camera ardente, in Campidoglio nella sala della Protomoteca, sarà aperta dalle ore 21 alle 23 di oggi e per tutta la giornata di domani, dalle 9 alle 23. La cerimonia funebre, invece, si svolgerà sabato 21 febbraio, alle ore 13, presso la Basilica di Santa Maria d'Ara Coeli in Campidoglio Nato a Rodi, in Grecia, il 18 aprile 1927, già agli inizi degli anni '50, Lionello aveva intrapreso contemporaneamente la carriera di autore e interprete comico a teatro e quella di doppiatore al cinema, che gli daranno popolarita'. In tv arriva nel '56 con una serie per ragazzi (Marziano Filippo).

Ma la sua vocazione e' il cabaret che si esprime, dall'inizio degli anni '70, con il gruppo del Bagaglino creato insieme ai suoi amici Castellacci, Pingitore, Cirri e Palumbo. La compagnia del Bagagliano, dalla metà degli anni Settanta si era trasferita con notevole successo successo anche in tv, prima alla Rai e poi a Mediaset, con spettacoli come Dove sta zazà (1973), Mazzabubù (1975), Il ribaltone (1976), Al Paradise (1983), Biberon (1987), con cui Lionello & Co. diedero inizio a quella satira politica, per alcuni innocua, fatta di maschere, imitazioni e battute a volte qualunquiste, che ha rappresentato la cifra del gruppo e ha portato al Bagaglino di Roma molti politici in carne ed ossa, da Giulio Andreotti, di cui Lionello è stato imitatore principe, ai 'nemici' Mastella e Di Pietro. Come doppiatore, Lionello è noto soprattutto per l'eccezionale simbiosi col personaggio di Woody Allen, che ha doppiato per decenni dopo aver prestato la voce anche a Jerry Lewis, Peter Sellers, Charlie Chaplin (Il grande dittatore) e Marty Feldman e Michel Serrault nella trilogia del Vizietto. (ANSA). SB/

http://www.giornaledellospettacolo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1838&Itemid=1

Serie A: Palermo-Juventus 0-1 al 45'

Serie A: Palermo-Juventus 0-1 al 45'
(Mohamed Sissoko) (AGM-DS) - 21/02/2009 21.23.58 - (AGM-DS) - Milano, 21 febbraio - L’anticipo serale del 25° turno in corso al Barbera si chiude con la Juventus in vantaggio per 1-0 sul Palermo. Centesima panchina per Davide Ballardini che privo degli infortunati Carrozzieri, Hernandez, Mchedlidze e Budan propone davanti ad Amelia un 4-3-1-2 con Cassani, Kjaer, Bovo e Balzaretti a costituire la linea difensiva; Nocerino, Liverani e Bresciano in mediana; Simplicio a sostegno del tandem d’attacco Cavani-Miccoli. Sul versante opposto Claudio Ranieri che nella gara pre-Champions deve fare a meno di Knezevic, Zebina, De Ceglie, Salihamidzic e Zanetti si affida ad un classico 4-4-2 che davanti a Buffon prevede la presenza di Grygera, Legrottaglie, Chiellini e Molinaro in difesa; Camoranesi, Sissoko, Tiago e Nedved a centrocampo; Iaquinta al fianco di Trezeguet al rientro da titolare dopo il lungo infortunio.

Splendido avvio di gara del Palermo. I rosanero si rendono pericolosi già al 2’ con Miccoli che, servito in area di rigore da Balzaretti, si libera ottimamente al tiro trovando però Buffon pronto alla respinta. Passano un paio di minuti e Miccoli colpisce una clamorosa traversa con un violento destro; il successivo tentativo di tap-in effettuato di testa da Simplicio è neutralizzato con sicurezza a terra da Buffon. La Juventus reagisce: Amelia al 6’ si oppone di piede ad una conclusione da distanza ravvicinata di Trezeguet. Gli indiavolati ritmi di gioco delle prime battute subiscono, nel prosieguo, un comprensibile rallentamento. La Juventus si ripropone al tiro al 21’ con Nedved che chiama in causa Amelia con una battuta dalla distanza. I bianconeri, cresciuti con il passare dei minuti, si portano in vantaggio al 27’ con Sissoko che approfitta della libertà concessagli in fase difensiva dai rosanero per proiettarsi prepotentemente in avanti e trafiggere Amelia, dopo essersi liberato di Bovo, con una potente conclusione. Il finale di prima frazione riserva non poche emozioni. Nedved al 42’ e Iaquinta al 44’ impegnano severamente Amelia. Prima dell’intervallo Cavani non riesce dal limite ad inquadrare lo specchio della porta bianconera.



(R. Datasport, DTS)

http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=5549635

Roma: Spalletti "Sono orgoglioso della squadra"

Serie A | Roma

Roma: Spalletti "Sono orgoglioso della squadra"
(Luciano Spalletti) (AGM-DS) - 21/02/2009 20.46.54 - (AGM-DS) - Milano, 21 febbraio - Luciano Spalletti si complimenta con i suoi per la vittoria sul Siena per 1-0: "Sono molto orgoglioso della mia squadra". Al tecnico toscano è piaciuto il secondo tempo dei giallorossi. "Nel primo non eravamo riusciti a creare molto ma dobbiamo considerare anche la bontà di gioco del Siena e quindi ci poteva stare di rischiare qualcosa in alcune situazioni. Al di là di questo, la mia squadra è stata bene in campo e ha avuto carattere. Poi, Taddei è un giocatore di qualità e ha sbloccato il risultato con una grandissima giocata".

Alla vigilia del delicato match di Champions con l'Arsenal è di nuovo emergenza difesa, visti gli infortuni di Juan e Cicinho. "Intanto ci saranno di sicuro De Rossi e Perrotta. Poi, spero ci sia anche il recupero di Tonetto e Vucinic. Per quanto riguarda Juan, bisognerà valutarlo bene. Ha sentito un problemino a livello muscolare, poi bisognerà vedere l’entità. Penso che non sia una cosa gravissima ma un piccolo danno c’è. Anche Cicinho ha un problema al ginocchio ma penso sia più la paura che il danno realmente subito dal giocatore". Nessun rammarico però, viste le continue defezioni, per l'esclusione di Panucci dalla lista Champions. "Panucci non l’ho tolto dalla lista Champions, si è tolto da solo. E’ abbastanza chiara la situazione, se si vuole leggerla in modo chiaro. Basta stare attenti agli scorrimenti delle cose e le soluzioni vengono da sole".

Totti non è parso troppo in forma neanche stasera, ma poco importa, il capitanp è sempre utile. "Non ha fatto una grandissima prova però si è impegnato, si è messo a disposizione della squadra e ha lottato. E’ stato dentro la squadra, che ha fatto una grande prestazione e una grandissima vittoria".


(E. Cerqui, DTS)


http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=5549563

Serie A: le pagelle di Bologna-Inter

Serie A | Pagelle

Serie A: le pagelle di Bologna-Inter
(AGM-DS) - 21/02/2009 19.36.47 - (AGM-DS) - Milano, 21 febbraio - Le pagelle di Bologna-Inter, terminata 1-2.
BOLOGNA
Antonioli 5.5 Una buona prova macchiata dalla fondamentale indecisione sul secondo gol di Balotelli.
Zenoni 6.5 Impegno e grinta sempre a completo servizio della squadra.
Lanna 6 La grande esperienza si accompagna alla sempre preziosa voglia di far bene. Duro a morire.
Moras 6 Lotta e interdisce con forza. Mastino.
Britos 7 Ottima prova in fase d'interdizione. Si regala anche il gol che per un attimo illude tutto il Dall'Ara. Sogno infranto.
Mudingayi 6.5 Ottimo lavoro in fase d'interdizione. Oggi è davvero difficile superarlo. Forza bruta.
Bombardini 5.5 Soffre la velocità dell'organizzatissimo centrocampo nerazzurro e si deve limitare ad una gara in fase d'interdizione.
Mingazzini 6.5 Tanta corsa, movimento e pressing a centrocampo. Tra i migliori dei suoi.
Valiani 5.5 Un'oretta di gioco senza grandissimi spunti. Esce al 65' in favore di Marazzina ed il Bologna aumenta il ritmo. Freno a mano tirato.
Volpi 6.5 La gara è dura ma lui è a suo agio e si dimostra all'altezza dell'impegno spingendo con carattere e determinazione.
Marazzina 6 Mezz'oretta di gioco al posto di Valiani nella quale riesce a trasformare il Bologna da vittima a carnefice, anche se solo fino al fortunoso gol partita di Balotelli.
Di Vaio 6 Lotta e si impegna ma è troppo isolato in avanti circondato dalla arcigna difesa nerazzurra. Con l'ingresso di Marazzina riesce a trovare una spalla efficace e la sua manovra diventa più pericolosa.
Adailton s.v. Non giudicabile.

INTER
Julio Cesar 7.5 Semplicemente spettacolare. Anche se la sua difesa cede ci pensa lui a salvare tutto il salvabile. Saracinesca.
Rivas Lopez 6 Partita senza fronzoli la sua. Attento e concentrato.
Santon 6.5 Spinge tantissimo mettendo in allarme la retroguardia rossoblu con le sue percussioni. Impressionante per il carattere con cui affronta la gara nonostante la giovanissima età. Enfant prodige.
Zanetti 6 La classica impronta efficace da parte del capitano nerazzurro. Una bandiera per impegno e sacrificio a tutto campo.
Cordoba 6 Ci mette la solita grinta ed esperienza, specie quando gli emiliani cercano di affondare con maggior frequenza.
Maicon 6.5 Benissimo sia in fase d'interdizione quando il Bologna tenta di affondare sia in avanti sgancianciandosi in continuazione sulla fascia. Inesauribile.
Muntari 5.5 Non entusiasmante, ad inizio ripresa lascia il campo in favore di Stankovic.
Stankovic 5.5 Entra ad avvio di ripresa al posto di Muntari ma il suo ingresso rappresenta una differenza rispetto al suo predecessore solo a livello teorico. Sotto tono.
Cambiasso 7.5 Gara encomiabile per impegno, sforzo e qualità espressa. Il centrocampo è casa sua e ne controlla ogni centimetro. Puntuale anche in area avversaria quando si fa trovare pronto alla decisiva deviazione che regala il gol del vantaggio ai nerazzurri.
Vieira s.v. Non giudicabile.
Maxwell 6 Svolge il lavoro sporco con grande determinazione.
Balotelli 6 Entra all'81 e due minuti dopo, con la complice disattenzione della retroguardia rossoblu, realizza su punizione la rete che regala la vittoria ai suoi. Lucky boy.
Ibrahimovic 7.5 Non segna ma fa quello che vuole con il pallone tra i piedi. Si diverte e fa divertire strappando anche gli applausi dei tifosi avversari. Impossibile pensare di poterne fare a meno.
Adriano 6.5 Gara di movimento e pressing alto cercando di impegnare la difesa bolognese. Suo anche l'assist che mette Cambiasso in condizione di realizzare l'1-0 per i nerazzurri. Sponda.


(R. Datasport, DTS)

http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=5549415